LA RICERCA
La ricerca scientifica per il comitato di gestione ha sempre rappresentato un riferimento importante. La scelta delle popolazioni da gestire, i territori da interessare e la genetica delle specie possono influire drasticamente sul buon esito di un programma di gestione. Al fine di avere sempre dei riferimenti oggettivi sulle tematiche trattate, il comitato si è dotato, fin dai primi periodi, di ricercatori universitari esperti in fauna selvatica, ecologia e genetica. Uno degli sforzi sicuramente più produttivi è stata la creazione di un laboratorio presso l’Università Federico II che si occupasse specificamente di genetica della fauna selvatica.
Questo legame con il mondo della ricerca e dell’Università ci ha accompagnato in molte delle decisioni che abbiamo preso riguardo la fauna selvatica e molte di queste sono state vagliate positivamente dal Parco e dall’ISPRA.
La genetica dei nuclei di coturnice, l’analisi delle lepri e la valutazione del livello di variabilità genetica dei fagiani consente di aumentare notevolmente la probabilità di sopravvivenza dei nuclei immessi.
Inoltre il laboratorio da noi creato ha dato interessanti risposte anche riguardo ungulati che in futuro si ritiene di impiegare per introduzione di specie attualmente non presenti sul territorio.
Recenti spunti di indagine sono stati rivolti alla sicurezza dei cacciatori. Si pensi alle indagini sul contenuto di radioattivo nei capi di cinghiale che vengono normalmente consumati. Al momento nessun capo è risultato contaminato e questo è stato molto utile a prevenire allarmismi e disaffezione verso la caccia.